La
Riflesologia Plantare
è una disciplina di massaggio che ha i suoi albori in America agli
inizi del 900 grazie al lavoro di William
Fitzgerald,
un medico otorinolaringoiata. Egli si accorse che alcuni suoi
pazienti avevano significativi miglioramenti nelle loro patologie
dopo aver fatto delle compressioni su altre parti del corpo, come
mani, ginocchia, gomiti e in particolar modo i piedi.
Egli
così delineo una prima mappa del corpo umano, diviso in 10 zone
perpendicolari dalle mani alla testa, ai piedi, di cui 5 erano sul
lato sinistro e 5 sul lato destro.
Dopo
la divulgazione dei suoi studi, altri medici approfondirono e
svilupparono tale tecnica, ottenendo risultati incoraggianti anche
per altre patologie. Fu così, che intorno agli anni 30, nacque la
Riflessologia Plantare, che grazie sia alla sua capacità di lettura
di stato di benessere della persona, sia alla sua capacità
terapeutica è considerata come una via o arte del
benessere.
Ci
sono varie teorie sul perché la Riflessologia riesca ad avere dei
risultati: una di queste afferma che nei piedi e nelle mani vi è un
numero maggiore di innervazioni e che il massaggio dei punti
che risultano più dolorosi aiutino il corpo ad alleviare il
dolore e la sofferenza delle parti del corpo o degli oragni ad esse
connesse; un'altra parte dalla considerazione che il massaggio del
piede aiuti il cervello, ed in particolare e ghiandole dell'ipofisi
e dell'ipotalamo, a secernere la quantità di endorfine
necessarie ad allievare il dolore prodotto dalle pressioni sui punti
dolenti, generando così un beneficio anche per tutto il resto del
corpo; ancora altre puntano l'attenzione sul miglioramento della
circolazione linfatica e sanguigna; infine altre
sullo stato di benessere che il rilassamento che il massaggio
sul piede produce, come ponte per indurre un cambiamento per via
psicologica.
Tutte
queste teorie spiegano solo in parte il motivo della capacità
terapeutica di tale disciplina.
Una
spiegazione più profonda viene dalla teoria del modello
olografico una della principali basi scientifico-filosofiche
della nuova scienza olistica e del paradigma
olistico.
Essa
afferma che ogni singola parte del corpo
contiene in sé l'informazione del tutto e che l'informazione
si rifletta olograficamente su di esso. Questa potenzialità
si estesnde ad un sistema molto piccolo come il microcosmo
cellula, infatti ogni cellula conserva in sé una copia identica di
dna, ad un sistema infinitamente più grande come il macrocosmo
universo.
I
piedi, così come le mani diventono così dei microsistemi del
marcosistema corpo, attraverso i quali è possibile accedere,
per via riflessa, a tutto il corpo. La stessa teoria spiega molto
bene come il funzionamento di altre discipline come
l'auricoloterapia, dove si accede tramite il mircosistema orecchio, o
l'iridologia, dove in questo caso si osserva e si lavora sull'occhio.
I
piedi allora, così come altre parti del corpo, diventano delle porte
di accesso preferenziali per l'intero corpo.
Guardiamo
allora più da vicino il microsistema piede.
Morfologicamente le dita
rappresentano la parte alta del corpo: in particolare
l'alluce rappresenta la testa, mentre le altre dita rappresentano le
funzioni psicosomatiche principali. L'articolazione falange, falagina
dell'alluce, quindi rappresenterà ad esempio l'articolazione della
testa con il collo. La parte centrale del piede, quella
compresa tra i metatarsi comprende la parte centrale
del corpo. Il tallone, le ossa del tarso, i cuneiformi
fino alla caviglia, di conseguenza saranno il bacino e
la parte bassa dell'addome: in particolare ad esempio
il malleolo esterno rappresenterà l'articolazione dell'anca
omolaterale.
Il
percorso di riflessologia plantare parte da una lettura del
piede della persona. La lettura del piede parte dall'inclinazione
dell'asse dei piedi e successivamente dall'analisi dei
segni presenti. I calli, le rughe e le fossette, i
rigonfiamenti e gli edemi, il calore, il colore, la movimentazione
delle articolazioni e delle dita, aiutano a costruire la mappa
per comprendere come e da dove è iniziato lo squilibrio e la
sofferenza nella persona. I punti riflessi dolenti
guidano il percorso verso il benessere e la risoluzione dei
sintomi che la persona riporta.
Ciascun
lavoro ha direzioni non conoscibili inizialmente, poiché pur
partendo da medesimi sintomi , come ad esempio può essere una mal di
testa, la genesi di questo è da ritrovare nel piede e nella storia
della persona.
Tale
direzione di lavoro non è certo nuova in chiave olistica, la quale
non è interessata ai sintomi bensì alla storia e al modo di vivere
la malattia dalla persona. In altre parole l'attenzione è rivolta
alla cura delle persone e non alla soppressione dei
suoi sintomi.
Senza
voler entrare nello specifico, creando cioè un prontuario dei
sintomi curabili con la Riflessologia, è più oppurtuno dire che il
lavoro sul piede è centrato sull'aiutare la persona a ritrovare il
proprio equilibrio. Tale stato è la base comune delle discipline
olistiche per la cura di ciascun tipo di problematica che può
insorgere in una persona.
Uno
dei primi risultati che si possono ottenere è un effetto
detossicante del corpo. Avviene non di rado, infatti, che
successivamente ad un massaggio una persona possa avere dei disturbi
gastro intestinali, una sudurazione eccessiva, un amuento della
minzione ed anche talvolta un aumento della temperatura corporea, una
notte insonne o condizionata da vividi sogni.
Tale
disturbi, che solitamente non vanno oltre le 24 ore seguenti al
massaggio, sono il segno che il massaggio ha indotto una rottura
delle tossine presenti con seguente attivazione del corpo, che
seguendo le sue vie naturali provvede all'eliminazione
delle stesse. Due o tre giorni seguenti il massaggio, soprattutto se
preceduti da questi episodi di eliminazione di tossine, si ha la
percezione di un nuovo stato di benessere ed un allieviamento
dei propri sintomi.