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martedì 5 aprile 2011
Psicoterapia a costi sociali
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venerdì 11 febbraio 2011
Enneagramma e psicoterapia della Gestalt
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L'Esperienza del sogno
E' mia esperienza abituale parlare e sentire parlare del sogno come di una attività emozionante e coinvolgente. A volte, però, non è così, incontro delle persone che non trovano interessante il sognare. Dentro di me dico che è un peccato, allo stesso modo di quando sento dire ad alcuni che non gli piace leggere, o andare al cinema oppure al teatro. Mi dico che è un peccato rinunciare a delle esperienze che danno la possibilità di aprire altro da sé. Sognare. Già la parola stessa dà un po' di freschezza. Immaginare una vita senza sogni, desideri, una illusione di un futuro buono per noi stessi, chiude il campo dell'esistenza dentro una morsa al limite della sopportazione.
Aprendo un piccola digressione, mi torna in mente le non poche difficoltà che ho incontrato a integrare la capacità di sognare, di illudersi nel senso ampio del suo significato, e la posizione esistenziale che la Gestalt propone, il qui e ora. In questo momento mi chiedevo, come è possibile illudersi di un futuro senza perdersi dalla dimensione del presente. Sono stato confuso e ho affrontato il tema con rifiuto, fino a quando non ne ho fatto esperienza.
Quando appoggiamo l'illusione nel momento che stiamo vivendo, ovvero nel qui ed ora, avvertiamo l'emergere di una sensazione calda che dà energia; è come se immettessimo benzina nel serbatoio di una automobile. L'illusione diventa desiderio. Quando il desiderio viene incanalato in piccole azioni progettuali che tirano verso la realizzazione del proprio sogno, in modo analogo a quando il motore entra in contatto con la benzina, avvertiamo come la vita inizi a muoversi e ad attraversare le giornate in modo pieno e soddisfacente. L'illusione-desiderio crea la tensione che dà la motivazione, la forza e l'entusiasmo per fare le piccole scelte funzionali di ogni giorno.
Quando spostiamo le nostre illusioni nel futuro o nel passato ci aspettiamo che i nostri desideri o sogni si realizzino senza fare niente e incolpiamo il mondo quando questo non avviene. La nostra vita ed il nostro orizzonte esistenziale si dirige pericolosamente verso frustrazioni e malessere, inquinando non poco la nostra qualità di vita.
Ma torniamo ai sogni, quelli che comunemente facciamo di notte mentre dormiamo. Questi in psicoterapia della Gestalt sono considerati delle esperienze analoghe a quelle che facciamo da svegli, con la differenza che i sogni non sono vincolati al nostro abituale senso di realtà. Da questo punto di vista i sogni non portano né nascondono alcuna verità segreta e al loro interno non vi è da scoprire o da capire qualcosa: non si racconta un sogno per capirne il significato nascosto o per provare a fare previsioni sul futuro. Detto in altre parole il sogno non è un oggetto scomponibile in pezzi da analizzare con occhio sapiente, bensì è una esperienza che può essere stata piacevole o spiacevole. L'attività del sognare ci permette di raccontare attraverso delle storie la nostra vita nel suo dipanarsi all'interno delle più svariate situazioni. Il sognare è una nostra attività narrativa, attraverso la quale noi ci parliamo e ci raccontiamo cosa desideriamo, quali sono le nostre paure, i nostri dolori e le nostre gioie. All'interno di un sogno noi viviamo delle esperienze piene ed emozionanti con tutto il nostro essere presente. Si apre un teatro dove iniziano a porsi in scena tutte le nostre parti interne. Osservando e ascoltando questo teatro si può vedere la qualità delle relazioni tra le nostre parti interne e, dall'interno, trasformare le interazioni fra queste qualora non le ritenessimo funzionali né interessanti.
Una fra le più belle restituzioni che le persone mi hanno dato talvolta durante il loro percorso è quella di essersi accorti con meraviglia di essere tornati a sognare di notte.
Ecco! mi dico, abbiamo trovato la benzina.